Skip to content

Studio Consulenza Legale & del Lavoro - SLTL Avvocati in Venezia

Narrow screen resolution Wide screen resolution Increase font size Decrease font size Default font size    Default color brown color green color red color blue color

In breve

L'inserimento di denominazione corrispondente a marchio comunitario appartenente ad altra società concorrente quale metatag del proprio sito (cioè come una delle parole chiave di ricerca nascoste all'utente normale) non può costituire un'ipotesi di contraffazione di marchio. Tale inserimento costituisce atto di concorrenza sleale e, conseguentemente, legittima la società titolare di detto marchio con sede in Italia a ottenere l'inibitoria in via cautelare a norma dell'art. 2598, n. 3, c.c.

 

 
You are here: Home arrow Notizie arrow Approfondimenti
Skip to content
Approfondimenti
Cos'č il gratuito patrocinio? PDF Stampa E-mail

 Il gratuito patrocinio in 6 risposte

Avv. Alberto Vigani
Avv. Alberto Vigani
Spesso i clienti mi chiedono  di spiegare cos'è  il patrocinio  a spese dello Stato, comunemente detto "Gratuito Patrocinio", e le condizioni necessarie per esservi ammessi.

Questo perchè l'istituto, anche se interessa una fascia importante della popolazione,  è poco conosciuto e le istituzioni non ne danno alcuna promozione.

Voglio quindi fornirti i dati fondamentali per  orientarti in materia, cosicchè da poter fare subito e serenamente le scelte fondamentali per la Tua difesa.

 

  • Chi ne ha diritto?

Puoi accedere al patrocinio gratuito nel processo penale se sei un cittadino non abbiente, indagato, imputato, condannato, persona offesa dal reato, danneggiato che intenda costiuirsi parte civile, responsabile civile ovvero civilmente obbligato per la pena pecuniaria.

Puoi ottenere il patrocinio anche nel processo civile, amministrativo, contabile, tributario e negli affari di volontaria giurisdizione;

  • Quali sono i requisiti  per l'ammissione?

Puoi essere ammesso al patrocinio a spese dello stato se sei hai  un reddito imponibile ai fini dell'imposta personale sul reddito, documentato nell'ultima dichiarazione, che non superi Euro 10.766,33 al netto degli oneri deducibili.

Se convivi con il coniuge, con familiari o con altre persone, il reddito di riferimento è dato  dalla somma di tutti i redditi conseguiti nel medesimo periodo da ogni componente della famiglia, compreso l'istante. In questo caso, ma nel solo patrocinio del processo penale, i limiti di reddito vengono di Euro 1.032,91 per ognuno dei conviventi.

Non si somma il reddito dei familiari a quello del richiedente il beneficio in tutti quei processi in cui gli interessi del richiedente hanno conflittualità  con quelli degli altri conviventi.

 

  • In che momento puoi presentare la domanda di ammissione?

La domanda di ammissione al gratuito patrocinio può essere presentata in ogni stato e grado del procedimento.

La domanda può contenere la nomina di un difensore scelto tra gli iscritti in un apposito elenco di avvocati abilitati per il patrocinio a spese dello Stato: l'elenco viene tenuto presso ogni Corte d'Appello dall'Ordine Forense di riferimento.

 

  • Cosa succede con l'ammissione al patrocinio?

Dopo l'ammissione al patrocinio a spese dello Stato Tu avrai il patrocinio di un avvocato specializzato in assistenza e rappresentanza in quel processo per cui hai presentato  la richiesta gratuitamente: l'attività dell'avvocato sarà per Te gratuito perchè verrà  pagato dallo Stato;

Non sarà perciò necessario pagare alcunchè all'avvocato nominato, poichè verrà retribuito dallo Stato. L'avvocato che, nonostante la nomina col gratuito patrocinio percepisce compensi, commette grave illecito disciplinare.

 

  • Cosa devi fare dopo?

Se sei ammesso al patrocinio a spese dello Stato devi  ricordarti di comunicare ogni anno le variazioni del tuo reddito che siano rilevanti per il superamento dei limiti reddituali e che si siano verificate nel precedente anno fiscale: la comunicazione deve essere inviata entro trenta giorni dalla fine dell'anno e per ogni annualità di durata del processo.

 

  • Ci sono rischi?

Se commetti falsità o omissioni nell'autocertificazione devi sapere che queste costituiscono reato e la sanzione è rappresentata dalla  reclusione da 1 a 5 anni, oltre alla multa da Euro 309,00 a Euro 1.549,00. 

La sanzione penale è aumentata se a seguito delle falsità  e delle omissioni avrai ottenuto o confermato l'accesso al beneficio del gratuito patrocinio.


La disciplina di legge  la puoi trovare nel D.P.R. 30 maggio 2002, n° 115  e, per approfondire, puoi scaricare qui la "Guida breve al Gratuito Patrocinio ".

Avv. Alberto A. Vigani

Redattore di www.avvocatogratis.com

Leggi tutto...
 
La decadenza e la formulazione dei mezzi istruttori PDF Stampa E-mail

Segnalo in evidenza una interessante sentenza del Tribunale sandonatese che conferma i principi della decadenza e della prescrizione in materia di appalto nonchè precisa le modalità formulazione delle istanze istruttorie poichè si sancisce la necessaria determinatezza dei capitoli di prova. Ovvero, il provvedimento sottolinea che non è possibile indicare  genericamente le contestazioni di una società all'altra genericamente con modalità ove non sono indicati né tempi, né modi, né soggetti agenti di questa “immediata” denuncia; il capitolo così formulato rimetterebbe  altrimenti al teste di individuare, in sostanza, le specifiche circostanze che invece gli si dovrebbero chiedere; e lede gravemente il diritto di difesa di controparte, sostanzialmente impossibilitata a formulare una credibile prova contraria.

Avv. Alberto Vigani

Leggi tutto...
 
Perchč conviene il patto di quota lite? PDF Stampa E-mail

AVVOCATI PER AVERE RISULTATI? YES WE CAN!

La crisi ha aggravato lo stato di insolvenza dei debitori ed anche la propensione a non risarcire il danno da parte dei soggetti responsabili di aver cagionato lesioni a terzi. Per questi motivi accade sempre più sovente di dover considerare il rischio di un contenzioso giudiziale ed i costi che ciò comporta. Infatti la scelta che si ha di fronte è perdere i propri soldi o andare in Tribunale difesi da un avvocato.

L'incertezza delle cause rende però difficile fare la scelta giusta perchè non si veramente come andrà finire, anche se si ha ragione e se ne hanno le prove (pensate a retribuzioni non pagate, sinistri stradali o responsabilità medica).

L'unica cosa sicura sono i costi che si dovranno sostenere per pagare il lavoro del proprio difensore.

Non sapendo come organizzare la propria difesa, anche in merito alle spese, spesso si rinuncia alle proprie ragioni perdendo un sacco di soldi!

Non è giusto, ma purtroppo capita.

A Te può andare diversamente!

Tutto questo poteva accaderTi prima di leggere questo articolo perchè non ti eri informato e non sapevi che esiste la soluzione per affrontare una causa senza rischi, senza incertezze.

Dopo la riforma Bersani hai la possibilità di usufruire del “patto di quota lite”: un istituto giuridico che consente all'avvocato e a Te cliente di concordare il compenso per la pratica in misura percentuale su quanto effettivamente incassato alla fine della causa (salvi simbolici rimborsi spese preconcordati): come detto, questo è importantissimo soprattutto in quelle cause dove il danneggiato / creditore è la parte debole, ovvero nel caso di crediti da lavoro (cedolino paga), sinistri stradali e responsabilità medica.

In questo modo il cliente, che già ha subito un “ammanco nel suo patrimonio”, non deve affrontare l'ignoto: sa di spendere solo la somma iniziale per il rimborso delle spese forfetarie e che non ci sarà altro a suo carico, se non le pochissime spese documentate che ci sono nel processo (in quello del lavoro non c'è nulla perché è esente da imposte) per poi partecipare alla distribuzione del ricavato finale.

Vediamo assieme un facsimile di incarico con patto di quota lite.

Avv. Alberto Vigani

 

Contattaci adesso: tel. +39 0421.232172 o+39  0421.232181. O seguici su Facebook .

 www.avvocati.venezia.it

 

Leggi tutto...
 
Compenso pattizio per recupero crediti da lavoro e risarcimento danni PDF Stampa E-mail

RECUPERO CREDITO DA LAVORO: RETRIBUZIONE E TFR

La crisi ha aggravato lo stato di insolvenza dei debitori o la propensione a risarcire il danno dei soggetti responsabili di aver cagionato lesioni a terzi. Per questi motivi accade sempre sovente di dover considerare il rischio di affrontare un contenzioso giudiziale con tutti i costi che ciò comporta. Infatti la scelta che si ha di fronte è perdere i propri soldi (magari il proprio stipendio) o andare in Tribunale difesi da un avvocato.

L'incertezza delle cause rende però difficile fare la scelta giusta perchè non si veramente come andrà finire anche se si ha ragione e se ne hanno le prove (pensate a retribuzioni non pagate, sinistri stradali o responsabilità medica). L'unica cosa sicura sono i costi che si dovranno sostenere per pagare il lavoro del proprio difensore.

Non sapendo come organizzare la propria difesa, spesso si rinuncia alle proprie ragioni perdendo un sacco di soldi!

Non è giusto, ma purtroppo capita.

Tutto questo può però accadere solo se non ci si è informati e se non ci si è documentati scoprendo che esiste la soluzione per affrontare una causa senza rischi, senza incertezze.

Dopo la riforma Bersani c'è la possibilità di usufruire del “patto di quota lite”: un istituto giuridico che consente ad avvocato e cliente concordare il compenso per la pratica in misura percentuale su quanto effettivamente incassato alla fine della causa: come detto, questo è importantissimo soprattutto in quelle cause dove il danneggiato / creditore è la parte debole, ovvero nel caso di crediti da lavoro (cedolino paga), sinistri stradali e responsabilità medica.

Se vuoi saperne di più, scarica QUI la "Guida Breve al recupero dei crediti da lavoro".

Vediamo assieme un incarico tipo.

Leggi tutto...
 
Difesa dei non abbienti nel fallimento PDF Stampa E-mail

Il fallimento è un trauma che molti si trovano a dover sopportare senza averne colpa e senza avere i mezzi, anche tecnico – giuridici,  per interrompere la spirale negativa: in quel frangente è perciò molto difficile riuscire a programmare il rientro nella dinamica economica della vita.

Le difficoltà nel fallimento talvolta soppraggiungono anche perchè manca quel supporto legale (un avvocato) che invece hanno coloro che, per vendetta o semplice egoismo, vogliono approfittare dell’assogettamento alla procedura fallimentare.

La soluzione è però alla portata di tutti e non viene utilizzata solo perchè sovente è proprio lo stato a non informare coloro che ne hanno diritto. Si, perchè il fallito ha diritto al gratuito patrocinio per difendere,  con l’assistenza di un avvocato, tutte le posizioni soggettive per le quali vi può essere un danno a seguito delle iniziative dei creditori.

La posizione della giurisprudenza è da sempre conforme costante sul punto e risale ancora ad un orientamento della Cassazione di fine degli anni 70,’ poi confermato dal merito a metà degli anni 80′.

 

Trib. di Roma 30-07-1985

E’ manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale degli articoli 44, 52 e 111, n. 1 R.D. 16 marzo 1942, n. 267 in relazione agli articoli 3 e 24, Costituzione, sotto il profilo di una pretesa disparità di trattamento normativo dei difensori del fallito, rispetto a quelli dei creditori in ordine all’assistenza del primo nella fase dell’istruttoria prefallimentare ed alla violazione del diritto di difesa, potendo il pagamento delle prestazioni relative essere soggetto a revocatoria fallimentare, in quanto sono diverse le posizioni rivestite da soggetti predetti ed inoltre perchè il diritto di difesa del fallito è garantito sia attraverso le disponibilità patrimoniali non comprese nel fallimento, sia con il ricorso al gratuito patrocinio.

Cass. civ., sez. I 10-11-1979, n. 5787

L’art. 47 della legge fallimentare, il quale prevede la possibilità di riconoscere al fallito ed alla sua famiglia un sussidio a titolo alimentare, mira ad assicurare l’esigenza primaria della sopravvivenza materiale, e, pertanto, non può essere invocato per assicurare al fallito medesimo il diritto di difesa nel giudizio di opposizione avverso la dichiarazione di fallimento. Tale interpretazione del citato articolo, manifestamente non lo pone in contrasto con gli artt 3 e 24 della costituzione, atteso che quel diritto di difesa, ove il fallito sia privo di mezzi, resta adeguatamente tutelato dalle norme sul gratuito patrocinio.

Avvocato Alberto Vigani

Avvocato Gratis

 

Contattaci adesso: tel. +39 0421.232172 o+39 0421.232181. O seguici su Facebook . 

Leggi tutto...
 
<< Inizio < Prec. 1 2 3 4 Pross. > Fine >>

Risultati 19 - 27 di 36