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Studio Consulenza Legale & del Lavoro - SLTL Avvocati in Venezia

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In breve

Nel regime ordinario delle locazioni urbane fissato dalla legge n. 392 del 1978, la disciplina di cui all'art. 55, relativa alla concessione di un termine per il pagamento dei canoni locatizi scaduti e per la sanatoria del relativo inadempomento non opera in tema di contratti aventi ad oggetto immobili destinati ad uso diverso da quello abitativo.

 

 
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Caorle, due palazzi a rischio crollo PDF Stampa E-mail

Caorle, due palazzi a rischio crollo

CAORLE. Ecomostro, pericolo di crolli. Il consulente del Tribunale avverte: «sintomi di instabilità strutturale». Quindi possibile, a breve, lo sgombero di alcuni edifici di via Roma. Secondo l’ingegnere Paola Rossi, consulente del Tribunale, ci sono seri problemi su almeno due immobili tali da richiedere interventi urgenti per garantire la stabilità. 

Gli avvertimenti dell’ingegnere sandonatese sono riportati nella prima parte della perizia consegnata alcuni giorni fa al giudice civile Marina Caparelli. E sono a conoscenza pure degli inquilini degli immobili interessati. Si tratta di quattro appartamenti e di un ristorante in un edificio e di altre due abitazioni e di un negozio nell’altro immobile. Perizia che ora è pure nelle mani del pm Gava.  Su questo aspetto, nuovo e inquietante, è probabile che lo stesso sostituto Gava, che ha aperto un fascicolo dopo la denuncia di alcuni abitanti, decida lo sgombero immediato degli stabili individuati come pericolosi dall’ingegnere Rossi. Lo sgombero, secondo le vigenti norme, potrebbe essere richiesto dal sindaco.

Ma in questo caso non è possibile.

Infatti il Comune di Caorle è parte in causa essendo stato citato in giudizio nella causa civile dagli stessi danneggiati. Tra le altre cose il sindaco Marco Sarto ha in più occasioni, spiegano gli abitanti di via Roma, rassicurato gli stessi sul fatto che non c’era pericolo. La questione dell’ecomostro, quindi si complica e diventa una questione molto più seria di quanto volevano far credere in molti. Alla luce di quanto accertato, è evidente che i danneggiati avevano ragione nel sollevare la questione sicurezza grazie anche al lavoro dei loro consulenti e cioè il perito Leopoldo Comparin e l’avvocato Alberto Vigani.

Lavoro che stanno compiendo anche per conto della curia considerato che pure la chiesa e lo storico campanile hanno subìto danni. Secondo lo stesso Comparin: «La perizia dell’ingegnere Rossi porterà a degli sviluppi interessanti che assieme all’avvocato Alberto Vigani stiamo approfondendo».

L’avvocato Vigani, sta valutando le conseguenze che un eventuale sgombero degli edifici pericolanti porterà, sia dal punto di vista civile che da quello penale.  Per i danneggiati la perizia dell’ingegnere Rossi però, se da una parte denuncia sintomi di instabilità strutturale, dall’altra omette di stimare i costi per il consolidamento delle strutture e i danni indiretti derivati da tutte le spese che gli sgomberati dovranno sostenere per trovare una sistemazione temporanea. Inoltre bisogna calcolare il mancato guadagno del ristorante e del negozio. Complessivamente sono interessate allo sgombero una quindicina di persone. 

La perizia è stata chiesta dal giudice che si sta occupando della causa civile intentata dai danneggiati contro le imprese che hanno effettuato i lavori, la ditta aggiudicatrice dell’appalto e lo stesso Comune. Da ricordare che i danneggiati che si sono costituiti in giudizio sono oltre venti e che i lavori di realizzazione del parcheggio interrato hanno causato pure dei cedimenti nella diga. E’ stato in quel momento che la Procura ha deciso di aprire un fascicolo su quanto stava succedendo a Caorle. Diversi i sopralluoghi compiuti da agenti della polizia giudiziaria e dai loro colleghi della scentifica. - (Carlo Mion) /

 

la Nuova di Venezia — 15 marzo 2010   pagina 16   sezione: PROVINCIA

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