E' oramai dato per pacifico l’orientamento giurisprudenziale della Suprema Corte in base al quale tra paziente ed Ente Ospedaliero viene a perfezionarsi un contratto di opera intellettuale professionale con la applicabilità del regime di questo tipo di responsabilità sia per quanto riguarda la ripartizione dell’onere della prova ed il grado della colpa, sia per quanto concerne l’ambito di esecuzione delle obbligazioni contratte mediante l’applicazione degli artt. 1176, 1218 e 2336 del cod. civ..
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Vandalismo nel vigneto del Sindaco |
«Erano in cinque a devastare il vigneto» ERACLEA. E’ stato un gruppo di almeno cinque persone a devastare le 1500 piante di pregiata uva sui terreni del sindaco Graziano Teso in via Ca’ Bianca. Ci hanno impiegato circa tre ore per devastare il vigneto creando un danno di almeno 30 mila euro al primo cittadino, rientrato dalle ferie a Cipro domenica sera. Un avvertimento, uno «sfregio» a ciò che il sindaco aveva di più caro nella sua abitazione, la cui soglia è stata varcata dai misteriosi personaggi, armati di cesoia. Si trattava di uve pinot grigio, pazientemente coltivate e innaffiate da quasi quattro anni. L’episodio è stato denunciato ai carabinieri di Eraclea che hanno avviato le indagini. Dovranno appoggiarsi ad un agronomo per la consulenza specifica in materia di vitigni. Chi ha tagliato le piante del sindaco, appassionato di agricoltura e affezionato a quel pregiato vitigno, si è ben organizzato e non ha lasciato tracce che possano incastrarlo. Ha utilizzato speciali forbici da taglio, ma non era una persona sola. Il legale del sindaco, l’avvocato Alberto Vigani, non ha alcun dubbio. «Questa è un’associazione criminosa formata da più persone - commenta il legale - Qualcuno ha organizzato questo attacco deliberato al primo cittadino e ci ha messo anche del tempo. Non certo una persona sola, ma almeno quattro o cinque, armate di forbici per tagliare tutto. Ci hanno messo qualcosa come tre ore, secondo i nostri calcoli approssimativi, a ridurre il vigneto in quello stato. Un fatto gravissimo che chiede giustizia e che è sintomo di una tensione davvero pericolosa ad Eraclea». Per tutta la giornata di ieri l’avvertimento ricevuto dal sindaco ha fatto il giro di strade e piazze della città. Un nuovo argomento di dibattito nei bar e anche tra le mura domestiche delle famiglie. Eraclea non è un’appendice della Sicilia raccontata sui libri di mafia e intrecci politici. E’ un centro del Nord Est, conosciuto per l’agricoltura, il turismo di Eraclea Mare, la laboriosità della gente. Eppure di tanto in tanto emergono questi segnali preoccupanti di una società contaminata che non si concilia con la semplicità dei luoghi e delle persone. Nuova materia di indagine per i carabinieri, e di riflessione per il mondo della politica, chiamato a decidere un’azione comune che allontani acrimonia, sospetti, vendette. Il saggio Giuseppe Dalla Zorza, primo referente di Forza Italia, lo aveva predetto: «Al sindaco diamo la nostra solidarietà, ma questo è il retaggio di una campagna elettorale che a suo tempo avevo definito infame. Ora dobbiamo tutti, con i cittadini, promuovere una manifestazione pubblica ad Eraclea per dimostrare la nostra vicinanza al sindaco». la Nuova di Venezia — 09 agosto 2006 pagina 34 sezione: PROVINCIA
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