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In breve

Dovere di riservatezza: l'avvocato deve astenersi dal deporre come testimone su circostanze apprese nell'esercizio della propria attività professionale e inerenti al mandato ricevuto. Lo dice anche il CNF: Pone in essere un comportamento lesivo dei doveri professionali l'avvocato che nel medesimo procedimento civile assuma prima la veste di difensore di una parte e poi si presenti a testimoniare in favore della parte avversa e contro il proprio cliente su circostanza appresa, per giunta, in ragione del proprio mandato, a nulla rilevando la circostanza che la testimonianza resa corrisponda al vero.
 
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Guerra delle concessioni: Comune assolto PDF Stampa E-mail

Articolo tratto dal quotidiano: "Il Gazzettino"

Negata la pretesa di risarcimento da seicentomila euro chiesta da Archisun Srl al Tribunale

Mercoledì 13 Ottobre 2010, ERACLEA - Vittoria su tutti i fronti, il Comune non dovrà risarcire un concessionario. Dopo il Tar, il tribunale amministrativo regionale, anche il il giudice Viviana Mele, del Tribunale di San Donà di Piave, ha dato ragione all'Amministrazione comunale, alla quale un privato aveva chiesto un risarcimento danni di 600mila euro.
      La vicenda risale al 2004; allora la società Archisun Srl vinse una gara ottenendo quattro concessioni demaniali (10, 12, 13 e 14). Fece causa al Comune accusandolo, di fatto, di non averne favorito l'avvio e la crescita, causandone un danno calcolato in 600mila euro. Il Tar respinse questa richiesta e così il privato decise di rivolgersi alla giustizia ordinaria. Il giudice ha dato ragione al Comune, respingendo la richiesta risarcitoria e, in sostanza, sostenendo che l'ente pubblico si è comportato correttamente. A rappresentare gli interessi del Comune è stato l’avvocato Alberto Vigani.
      Soddisfatto il sindaco Graziano Teso. «Finalmente si fa chiarezza sui ruoli e su chi pensa di interpretare gli spazi pubblici come questioni personali. L'Amministrazione comunale ne esce a testa alta. Imprenditori come quelli forse è bene che cambino mestiere, non hanno a cuore la nostra località. Hanno fatto perdere anni e con questo risultato. Sia di esempio all'imprenditoria, perchè è finita un'epoca».
      Teso è un fiume in piena e, dopo sei anni di tribunali e carte giudiziarie non intende fermarsi. «Con le istituzioni non si scherza. I danni che hanno causato alla località sono notevoli. Ho già dato mandato ai nostri legali di valutare la situazione e, se ci sono gli estremi. procederemo per ottenere soddisfazione». 

Martedì 13 ottobre 2010, scritto da Fabrizio Cibin

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