CORTE DI CASSAZIONE – Ordinanza 15 giugno 2018, n. 15896 – Il presupposto imprescindibile è che per l’iscrizione alla gestione commercianti vi sia un esercizio commerciale, la gestione dello stesso come titolare o come familiare coadiuvante o anche come socio di s.r.l che abbia come oggetto un esercizio commerciale |
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Passaggio di consegne al Giudice di Pace di San Doną |
PASSAGGIO CONSEGNE GIUDICE DI PACE, IL SINDACO CERESER: «PRIMO SALVATAGGIO DA PARTE DELL’AMMINISTRAZIONE» Passaggio di consegne per l’ufficio del Giudice di pace. E possibilità di effettuare tutti i giorni, dal lunedì al venerdì tra le 8,30 e le 11,30, il deposito degli atti e le asseverazioni, invece che una volta a settimana come avvenuto finora. E il sindaco Andrea Cereser dedica il risultato alla memoria dell’avvocato Giorgio Pavan. «È andato a buon fine il primo salvataggio di un’importante istituzione operato da questa amministrazione – commenta il sindaco – Un risultato ottenuto grazie all’impegno della Camera degli avvocati di San Donà, del suo presidente Alberto Vigani e soprattutto del suo predecessore Giorgio Pavan. Ci teneva a questo presidio territoriale coerente con il concetto di giustizia di prossimità». La gestione amministrativa passa dal Ministero ai comuni del mandamento, ovvero Ceggia, Eraclea, Fossalta, Jesolo, Musile, Noventa, Torre di Mosto, con capofila San Donà. Subentrano, quindi, tre dipendenti del Comune di San Donà, formate per il nuovo incarico. Rimane un solo dipendente ministeriale, al centralino. «Ringrazio per la disponibilità il personale del comune di San Donà, già da qualche tempo in affiancamento a quello ministeriale – così l’assessore Valter Menazza – Ancora c’è da fare ma l’importante è avere portato a casa il risultato». Da stabilire la sede definitiva degli uffici. «Per ora si continua in viale Libertà – aggiunge Menazza – Le udienze si terranno ancora in Municipio nella Sala Consiliare, scelta che, al di là della sua provvisorietà, si è dimostrata un’esperienza positiva». Il contatto degli uffici resta: Indirizzo e-mail protetto dal bots spam , deve abilitare Javascript per vederloSu 667 uffici del Giudice di Pace soppressi a livello nazionale lo scorso 27 febbraio nell’ambito della riorganizzazione della geografia giudiziaria, solo 297 hanno trovato enti locali disponibili a farsi carico del loro mantenimento. Alcune delle istanze presentate non sono state accolte, arrivando al mantenimento di 285 strutture, appena il 40 per cento di quelle iniziali. Nel 2013 gli uffici sandonatesi hanno iscritto a ruolo, nel civile, 1480 nuove cause e ne hanno definite 983. Molto basso al 31 dicembre scorso il numero di cause pendenti, accumulate non solo nel 2013 ma anche negli anni precedenti: appena 497, segno di una struttura efficiente. In ambito penale sono stati 258 i procedimenti avviati nel corso dell’anno scorso contro 149 definiti, determinando oltre un quarto delle 370 pendenze.
17 dicembre 2014 |
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